Leggendo questo articolo scoprirai cos’è e come creare un video virale a partire da 6 caratteristiche che devi conoscere.
Anzitutto, che cos’è un video virale?
Per creare un video virale, partiamo dalla domanda: cos’è un video virale? Ė un video che diventa estremamente popolare nel web grazie alle condivisioni attraverso mail e social network e, proprio come indicato dal nome, si diffonde a macchia d’olio tra le persone, in maniera simile a quella di una malattia infettiva.
Questa tipologia di spot pubblicitari rientra all’interno di quello che viene definito viral marketing, un tipo di marketing non convenzionale che, grazie alle competenze di creativi e esperti di marketing, riesce a trasmettere un messaggio promozionale ad un numero crescente di persone nel tempo.
Realizzare un video virale: merito soltanto del caso o di un’accurata strategia?
Riuscire a creare un video virale è come vincere alla lotteria: le persone condivideranno in maniera spontanea la tua pubblicità e questo per te non solo rappresenta un grosso vantaggio in termini di risparmio del tuo budget pubblicitario, ma è soprattutto un’occasione d’oro per diffondere il tuo brand ad un pubblico estremamente vasto.
In molti, dato che la viralità non è semplice da replicare, hanno pensato che questa sia data dal semplice caso, proprio come una vittoria alla lotteria.
Ma, come vederemo successivamente, nulla negli spot pubblicitari virali è casuale: la loro è una semplicità soltanto apparente e dietro a questa si nasconde uno studio estremamente preciso.
Vediamo insieme quali sono le caratteristiche che una pubblicità video deve avere per diventare virale.
1 – Il tuo video virale deve intrattenere
Sembrerà una cosa scontata ma non lo è: la gente guarda i video perché principalmente vuole intrattenimento ed il perfetto video virale deve intrattenere.
La concorrenza nelle varie piattaforme social è talmente alta però che un video pubblicitario non deve soltanto intrattenere, ma deve farlo in maniera insolita, originale.
Dumb ways to day rappresenta il perfetto esempio di un video molto divertente ma unico nel suo genere: le animazioni carine e la melodia dolce della canzone contrastano terribilmente con il tema macabro del video.
Vengono presentati dei personaggi animati che, seguendo la parole della canzone di sottofondo, muoiono nelle maniere più stupide, una delle quali è non rispettare la distanza di sicurezza dalla linea della metro.
L’obiettivo di Metro Train, azienda che gestisce la rete metropolitana di Melbourne, è perfettamente centrato: promuovere la sicurezza fra i suoi utenti senza annoiarli con le solite trite e ritrite campagne di prevenzione, aumentando allo stesso tempo il proprio brand.
2 – Suscitare forti emozioni, la chiave di successo di un video virale
I video virali sono costruiti in modo tale che lo spettatore li guardi fino alla fine ed il modo migliore per farlo è creare qualcosa di realmente insolito attraverso dei forti contrasti, delle vere e proprie provocazioni rivolte allo spettatore.
Ricordi la pubblicità dell’asteroide del Buondì Motta?
Quella dove una bambina chiede una colazione leggera e gustosa alla mamma e la mamma risponde “Ma non esiste una colazione così cara! Possa un asteroide colpirmi se questa colazione esiste!”. Alla fine la mamma…viene disintegrata dall’asteroide!
Questa campagna pubblicitaria ha diviso il pubblico italiano e per un periodo non si è parlato d’altro nel mondo del marketing e non solo.
Può esserti piaciuto o meno ma lo scopo della pubblicità è sicuramente riuscito: tutta Italia per un periodo ha parlato del Buondì e del suo spot sovversivo.
3 – Un buon video virale deve portare alla condivisione
Analizziamo adesso la campagna #likeagirl di Always , azienda di prodotti per l’igiene femminile di Procter e Gamble.
La campagna ha generato migliaia di condivisioni sui social, vuoi sapere il perché?
Nel video vediamo la documentarista Lauren Greenfield chiedere a ragazze, ragazzi, bambini e bambine di correre come una ragazza, lanciare una palla come una ragazza e lottare come una ragazza.
Risultato? Ragazzi, ragazze e bambini fanno queste azioni in maniera molto stereotipata e effemminata, mentre le bambine le fanno normalmente.
Lo spot vuole sottolineare come l’autostima delle donne possa essere intaccata fin da piccole, perché fare le cose “come una ragazza” è purtroppo spesso sinonimo di fare le cose male o in maniera frivola.
In questo caso Always ha fatto leva su un movimento internazionale che negli anni si è focalizzato sui temi dell’autostima e dell’empowerment femminile, generando una campagna assolutamente virale, che ha portato a migliaia di condivisioni sui social.
Questo perché la campagna ha parlato di un tema attuale, che ha toccato da vicino situazioni in cui molte donne (il target della campagna) si possono rispecchiare tutti i giorni.
4. Nel video virale il prodotto c’è…ma non è il focus
Una delle obiezioni più forti che viene fatta da chi commissiona un video di questo tipo ma non è molto informato sui meccanismi del viral marketing è il fatto che il video non sia incentrato sul prodotto. Nella stragrande maggioranza dei video virali è infatti così.
Riflettici un attimo: sei sicuro che guarderesti fino in fondo il classico spot che parla dei vantaggi del prodotto, del perché è conveniente e bla bla bla? Oppure preferiresti guardare un video che ti intrattiene, che parla di temi che ti stanno a cuore e che è talmente ben fatto da spingerti a condividerlo con i tuoi amici?
Osserviamo insieme il video di Samsung Polonia realizzato per il lancio del Samsung s6: tutto il video è incentrato sull’aspettare.
Vengono riprese delle gare create da Samsung in contesti ad alto tasso di attesa (ad esempio in un aeroporto), in cui le persone sono sfidate a compiere azioni insolite come accarezzare uno gnomo o indicare un piccione meccanico.
Come si vince l’ambìto premio (che è ovviamente un Galaxy s6)?
Lo si vince stufandosi di compiere le azioni e abbandonando la gara, perché il tema dello spot è che aspettare è da stupidi. E indovina un po’? Il Samsung s6 ha la ricarica veloce, il che è fantastico, perché non perdi più così tanto tempo ad aspettare che il tuo telefono si ricarichi!
Nota come la parte dove viene mostrato il prodotto con il suo pay off rappresenti 20 secondi su un video totale di 1 minuto e 54 secondi. In un video virale, il pay-off deve essere rapido e l’associazione con la marca deve essere sottile.
5. Anche la condivisione è studiata
DBB ha creato questa campagna insieme a Water is Life per sensibilizzare sulla crisi idrica nei paesi sottosviluppati.
Il video è incentrato sul famoso hashtag #FirstWordProblems: gli haitiani recitano i futili “problemi da primo mondo”, facendo riflettere su quanto a volte le nostre lamentele siano davvero insignificanti se paragonate a chi sta molto peggio di noi.
In questo caso la campagna è stata lanciata anche da famose celebrità che l’hanno condivisa sui loro social. Nel creare video virali per la propria strategia di marketing, è importante pensare anche a chi promuoverà la campagna e a chi la può condividere scatenando l’effetto virale.
Ok, sappiamo quello che stai pensando: “Troppo facile così: questi sono tutti esempi di multinazionali, per loro è facile creare un video virale, possono contare su grandi brand già affermati”.
E se invece ti dicessimo che il video virale è ottimo anche quando devi lanciare un prodotto nuovo e/o devi affermare un brand? E non solo possiamo dirtelo, ma possiamo anche provartelo con il nostro ultimo esempio, un video virale che abbiamo realizzato per un nostro cliente.
6. Il video virale deve parlare alle persone e alla loro quotidianità
Nel video che abbiamo realizzato per DLT viaggi vediamo madre e figlio al capezzale del marito in ospedale.
La signora si lamenta del destino beffardo: il marito è stato sempre un gran lavoratore, “Mai una vacanza!”
Il dottore allora chiede “Mai provato DLT viaggi?”
Sentendo l’elenco di tutti i fattori positivi di DLT viaggi il marito si riprende, ma obbietta “E il mutuo?”
Finale: il bambino, stanco delle obiezioni del padre, stacca la spina. E così dottore, moglie e bambino possono godersi finalmente una vacanza e la vista di una bellissima spiaggia.
In questo video abbiamo giocato ironicamente (e con uno humour decisamente nero) sui problemi che molte famiglie italiane hanno purtroppo ad andare in vacanza e su come sia però necessario “staccare la spina”.
La vena umoristica e provocatoria dello spot è rappresentata anche dalla citazione finale al meme del nero di whatsapp.
Come puoi vedere il nostro video racchiude molti, se non tutti, i fattori virali che abbiamo descritto nell’articolo. E, infatti, ha funzionato: in poche settimane dal lancio il video ha avuto migliaia di condivisioni, è stato ripreso dalla pagina facebook IntrashTtenimento 2.0 e da alcuni magazine del settore.
Con questo articolo speriamo di averti fatto conoscere quali sono i fattori che rendono un video virale.
Se vuoi saperne di più o vuoi crearne uno insieme a noi, non esitare a contattarci. Sarà un’esperienze molto professionale ma anche molto divertente!